martedì 17 febbraio 2009

Tradimenti vituali.. pericolo di divorzi reali...

Tradimenti (quasi) sempre virtuali che innescano divorzi reali.
A Termoli una coppia ha chiesto la separazione causa tresca su Facebook.
Nel Regno Unito, riferiscono i tabloid , sempre piu matrimoni naufragano in seguito a sgradite scoperte su facebook, sotto accusa per i fallimenti cognugali (oltre che per i problemi sulla mancata privacy)

Abbandonati, lasciati , trascurati. Colpa di facebook.
Alzi la mano chi non ha incontrato almeno un ex fidanzato su Facebook.
Bene, ora alzi la mano chi non ha mai litigato con l'attuale partner a causa dell'incontro virtuale con un ex.
(In realtà, in questo caso, io alzerò la mano. Ebbene sì, il mio fidanzato si fida di me, e non ho mai avuto problemi di gelosia per il fatto di essere iscritta su Facebook. Per fortuna lui non è iscritto, altrimenti non so se potrei dire la stessa cosa nei suoi riguardi)
Se gli italiani iscritti non prenderanno priovvedimenti con l'ossesione di svendere davanti a milioni di persone idee, abitudini , e gusti sessuali si rischia una disfatta coniugale di massa.

Tradimento virtuale, divorzio reale .
L'esempio di Second Life
Primo divorzio al mondo (perlomeno passato alle cronache...) dopo un tradimento virtuale.
Una donna inglese si è accorta che il marito aveva una relazione su “Second Life” (la realtà virtuale più famosa al mondo) e ha deciso di chiedere la separazione (ottenendo poi il divorzio!!!)

Facebook per iPhone

Fin dal giorno del suo lancio ufficiale (29 Giugno 2007), l’iPhone è uno dei prodotti più chiacchierati dell’universo tecnologico. Osannato o criticato, è innegabile che sia stato sulla bocca di esperti e non nel corso di più di una conversazione.
Uno degli aspetti principali i iPhone è indubbiamente la possibilità di scaricare ed installare su di esso un’innumerevole serie di applicazioni. Dalle più utili alle più stupide, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Naturalmente non poteva mancare Facebook!!!

Il programma, sviluppato esclusivamente per i dispositivi mobili della Apple, è in cima alle classifiche delle applicazioni più scaricate.

La prima versione prevedeva 5 diverse opzioni:
  • Home: per visualizzare la propria pagina personale, dalla quale poter anche uploadare delle immagini
  • Profile: per accedere al proprio profilo e modificarlo
  • Friends: per visualizzare le pagine dei propri amici e contattarli via chat o tramite messaggi
  • Chat: per contattare, tramite chat, gli amici in linea
  • Inbox: per visualizzare i propri messaggi in entrata, con possibilità anche di creare ed inviare la posta

Il 30 settembre 2008 è stata rilanciata l'applicazione di Facebook per iPhone (e per iPod touch) aggiorna alla versione 2.0.
Con questa nuova versione, vengono implementate alcune delle funzionalità presenti nella versione “maggiore”. Tra queste, ne citiamo alcune: novità complete, notifiche per eventi e richieste, possibilità di ricerca persone e richiesta d’amicizia, possibilità di taggare le foto, ricerca all’interno della casella di posta, gestione degli allegati ai messaggi.
L’applicazione è gratuita, per il download o per l’aggiornamento, è possibile visitare l’appostita pagina presente sull' Apple store.

Per i più nostalgici, in ogni caso, si può sempre accedere al sito originale attraverso Safari.


lunedì 16 febbraio 2009

Il parere di un tecnico

Riporto quanto trovato sul sito Cristianofino.net.
Per agevolare la lettura, ho fatto una sorta di collage con il contenuto.
Le applicazioni dovrebbero essere un punto di interesse del prodotto (Facebook): personalmente ne ho visionate alcune e sono rimasto estremamente deluso. In realtà si tratta il più delle volte di semplici giochini con immagini, proiezioni di “cadeau” virtuali, test su presunte affinità caratteriali e cose del genere.
Argomenti, quindi, prettamente ludici e, diciamo la verità, di alcuna utilità a livello pratico.

In realtà, l’impressione che si ha, condivisa anche da altri che fanno il mio stesso mestiere (ingegnere informatico-indirizzo elettronico) e che hanno voluto esplorare lo strumento, è quella di un network costruito in maniera disorganizzata, aggiungendo di volta in volta funzionalità per invogliare ulteriormente gli utenti al suo utilizzo, e che non è strutturato secondo un progetto logico o formalmente coerente.


Il fenomeno è evidente anche nella struttura stessa dell’interfaccia di presentazione: la mia prima impressione di caos e disorganizzazione, nonostante il mio iniziale ottimismo, si è rafforzata anche dopo un notevole addestramento nell’uso delle funzionalità anche più complesse.
Anche in questo caso la sensazione è quella che l’accesso alle varie sezioni sia posizionato in maniera del tutto incoerente nell’economia della pagina, anche in virtù del fatto che il numero delle medesime è eccessivo e andrebbe “spalmato” e riorganizzato in maniera più consona, magari in ambienti separati.
Il concetto è esattamente questo: al di là dell'euforia iniziale, a mentre fredda ci si accorge rapidamente che l'applicazione, soprattutto se non si ha molto tempo da dedicarci esclusivamente a fini ludici o giullareschi, ha un valore aggiunto sostanzialmente nullo.

Molto semplicisticamente potremo definirla come una sorta di "pagine bianche mondiali", accompagnate da una ricca sala giochi tappezzata di pubblicità.
In realtà, chi lo strumento non vuole utilizzarlo esclusivamente come passatempo o attività ricreativa, molto rapidamente si accorge che, se non utilizzato in maniera accorta, può divenire rapidamente un'ulteriore fonte di fastidio e soprattutto di spam.

Berlusconi è mio amico! (anche Obama)

Facebook è un potente strumento in grado di misurare il gradimento dei politici.
Sarà vero?
Ci vuole poco per diventare amico di Brunetta o di Berlusconi.
Ma il numero di amici di su Facebook è un dato che non consente di quantificare il reale consenso di cui gode un politico… lo può comprendere, a livello intuitivo, ma in realtà, chiunque usa Facebook colleziona spesso decine o centinaia di amici virtuali di cui non sa assolutamente nulla e con cui non parlerà mai.
Va però ricordato che un conto è diventare amico virtuale di un politico, altra cosa è votarlo realmente, appoggiarne realmente l’operato, seguire con attenzione le (eventuali) proposte politiche che presentano su Facebook, partecipare ai gruppi di discussione (eventuali) ospitati dalla loro pagina, ecc..

Non c’è nessuna garanzia che le due cose vadano di pari passo.
Inoltre, che valore statistico hanno 25 o anche 35 mila friends di fronte a 57 milioni di italiani? Nessuno, ovviamente, a meno che non si parli di sondaggi condotti scientificamente….
Tuttavia, è però vero che un supporter su Facebook fa molto più rumore (mediatico) di un cittadino indifferente o silenzioso che non parla via Facebook.

In concreto, quindi, anche se non si può affermare che Facebook sia realmente affidabile come misuratore del consenso, dobbiamo al tempo stesso ricordare il suo valore come potenziale amplificatore del consenso apparente.

Diverso è il caso Obama.

Obama è diventato un candidato Facebook. Il suo successo su questo sical network è dato dal fatto che le persone l'hanno sentito "uno di loro", un comune mortale che, pur avendo a sua disposizione infinite risorse, usa un mezzo semplice e gratuito come Facebook per farsi conoscere ed incrementare i suoi consensi.
L'altra idea che sta alla base della scelta di usare Facebook è che la gente si fidi più degli amici che dei giornalisti, degli esperti o di altre autorità distanti che non conosce.

domenica 15 febbraio 2009

Facebook secono me... pro e contro

Pro:
  • Dal profilo di ciascun utente si scopre anche la sua data di nascita; si riesce, di conseguenza, a fare gli auguri di buon compleanno, facendo anche una bella figura!!!
  • Quando acquisto un vestito nuovo (e magari costoso) non devo neanche far la fatica di indossarlo per mostrarlo a tutti. E' sufficiente scattare una foto ed inserirla nel mio album fotografico. Tutti verranno avvisati della mia nuova foto inserita!
  • E' possibile organizzare una cena, una festa di compleanno, un aperitivo, insomma qualsiasi cosa, invitando centinaia di persone senza neanchespendere un centesimo in telefonate e risparmiando anche un sacco di tempo.

Contro:

  • Il mio fidanzato, da quando mi sono iscritta su Facebook, sa tutto di me.
  • Facebook obbliga a parlare di sè in terza persona. Di conseguenza, raccontiamo di noi come se non fossimo noi.

Secondo me...Comunicazione e ascolto

Se qualcuno mi chiedesse se penso che Facebook permetta di comunicare, risponderei che dipende da come lo si usa.
E' vero, ci si possono scambiare messaggi istantanei, mail, chattare, lasciare messaggi sulla bacheca, ...
In questi casi la comunicazione è molto simile a quella personale, con la differenza che può risultare “fredda”, ma ciò può dipendere anche dai rapporti con l’altra persona (dal fatto che sia un amico, o un conoscente, o uno che proprio non ci conosce), dal fatto che non ci si possa “toccare” o vedere per intero, dall’ambiente in cui ci si trova quando si interagisce (in camera, o in ufficio, o in un internet caffè, o con il fidanzato nelle vicinanze...)
Bene, penso che tutto questo sia opinione diffusa, ma non necessariamente valida.
In realtà, penso che tutto sia comunicazione, anzi, internet stesso è comunicazione.
Tutto quello che si fa con e su internet comunica qualcosa, in particolare quello che si fa con Facebook: la pubblicazione di foto, video, file musicali, la condivisione dei nostri pensieri, …, tutto comunica qualcosa di noi. I nostri gusti, la nostra personalità, le nostre preferenze, i nostri interessi, i nostri stati d’animo. E ci sarà sempre qualcuno che riceve queste comunicazioni: dai peer alle società di marketing.

Quindi, se tutto è comunicazione, assume un ruolo fondamentale l’ascolto (in questo caso l’ascolto non è dato solo dall’udito, ma anche dalla lettura di un testo, dall’interpretazione di un contenuto dinamico come un video, una foto, una canzone, …).
Il tipo di comunicazione dipende dal tipo di ascolto: una comunicazione sarà una non-comunicazione se non ci sarà nessuno ad ascoltarci.
Una comunicazione sarà una comunicazione superficiale se chi ci ascolta è distratto o disinteressato alle nostre argomentazioni.
Una comunicazione sarà una comunicazione vera ed autentica se chi ci ascolta è disposto a mettere in gioco la sua interiorità ed il suo io più profondo.
Da ciò consegue che uno stimolo statico, che può essere, ad esempio, la pubblicazione di una foto possa diventare un elemento dinamico se colto da una persona sensibile capace di ascoltare.

venerdì 13 febbraio 2009

Facebook è comunicazione! O no?

Lo scopo di Facebook è gestire la rete di conoscenze della vita reale: amici, colleghi, parenti.
Sul cammino che ha portato alla nascita della mail, della chat, del forum, Facebook propone la sua idea di evoluzione: caricare una foto e taggarla, non vuol dire fare concorrenza a Flickr, bensì comunicare agli amici ed agli amici degli amici chi era con noi il giorno X alle cena Y all'ora Z. Qui sta la forza della comunicazione; attraverso news feed la notizia si propaga fino a raggiungere utenti a noi sconosciuti connessi alle persone taggate nella foto.
Possiamo dire, quindi, che Facebook è comunicazione! O no?
Peccato però, che la comunicazione sia qualcosa in più della mera trasmisisone di informazioni (paradigma informazionale). La comunicazione, in realtà, rivela alcune dimensioni dell'uomo (etica ed interiore) e implica che le persone che interagiscono subiscano un reciproco arricchimento dalla comunicazione stessa.
Torniamo a Facebook: ogni utente, dopo aver creato il suo profilo e la sua sottorete di contatti (con cui inizierà ad interagire), tenderà ad adagiarvisi come dentro una rassicurante conchiglia protettiva. Lo strumento non sarà più un mezzo per scambiare informazioni, opinioni, links, video, notizie, ecc. ma diventerà un fine, un obiettivo totalizzante.
Ne deriva che stare su Facebook, circondati da presunti amici in costante contatto, è come una carezza sottile, che ci solleva dalla nostra solitudine e dalle nostre paure.
Ho dieci nuove notifiche e tre nuove richieste di amicizia. Bene! Questo significa che sono ancora viva! L'"amicizia" non è più un modo per scambiare informazione e cultura con gli altri. E' un modo di essere tra la folla che conosciamo (o che pensiamo di conoscere), sentirne il brusio ed il chiacchericcio e sentirci protetti dall'assenza di silenzio.
Ecco, Facebook non è comunicazione! E' assenza di silenzio. Non è compagnia. E' solo assenza di solitudine.